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  1. 28/6 18:39 Dario Oliveri: vorrei aprire una discussione come si fa??
  2. 13/8 19:07 Yuri Gagarin: Thank's You !!
  3. 17/4 5:33 Henrietta C. Patten: That's really interesting. Thanks for posting all the great information! Had never thought of it all that way before.

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CAT_IMG Posted on 24/1/2016, 15:33 by: diavoletto neroReply

Nel suo RAPPORTO SEGRETO, Chruscev disse:


"Esisteva una pratica viziosa, quando nel NKVD venivano compilate delle LISTE degli individui i cui casi erano da considerarsi alla valutazione presso il Collegio Militare, e per essi veniva predeterminata a priori la misura di punizione.
Tali ELENCHI venivano inviati a Stalin personalmente da Ezov per l’autorizzazione delle sanzioni proposte.
Nel 1937-1938, a Stalin furono inviate 383 di tali ELENCHI su migliaia di funzionari del partito, sui cittadini sovietici, sui giovani del Komsomol, sui militari e sui lavoratori nelle sfere per la gestione dell’economia nazionale, e avevano ricevuto la loro sanzione" (si veda: http://stalin.memo.ru/spiski/pg05245.htm: non c'è niente di strano che il Procuratore arrivava in sede giudicante, avendo a portata di mano non solo le prove della colpevolezza dell’accusato, ma anche le raccomandazioni sulle misure della condanna, nel caso di riconoscimento della colpevolezza; come viene notato, al livello archivistico, all’esame venivano forniti le LISTE soltanto dei membri del partito, e mai di quelli che non ne appartenevano).
Gli originali di tali ELENCHI esistono.
Sono stati preparati per la stampa e pubblicati prima nei Compact Disk e inseguito emesse in Internet come “LE LISTE DELLE FUCILAZIONI DI STALIN” (si veda: http://stalin.memo.ru/images/intro1.htm).
Ahimè, il nome stesso è impreciso e tendenzioso, in quanto le LISTE, generalmente parlando, non erano state “di fucilazioni”.
Gli storici antistalinisti (alias anti-comunisti) descrivono le LISTE come delle condanne fabbricate in anticipo.
Tuttavia, proprio i loro studi-ricerche-commenti dimostrano tutta la inconsistenza di tali accuse.
In realtà, negli ELENCHI veniva citato il Verdetto di massima pena, che poteva essere imposto dalla Corte Giudicante in caso di condanna dell’accusato, vale a dire che lì veniva indicata la massima misura possibile di condanna per un preciso reato in quanto tale, e non il Verdetto vero e proprio.
Ci sono casi in cui gli individui esistenti nelle LISTE non venivano condannati o il Verdetto della condanna era assai meno grave della pena massima per un reato indicata nell’ELENCO (che alla fin fine e salvava queste persone dalla fucilazione).
Ad esempio, citato nella RELAZIONE di Khruscev e che ha vissuto fino al XX congresso, A. V. Snegov era finito per due volte negli ELENCHI (prima volta nell’ELENCO del 7 Dicembre 1937 per la Regione di Leningrado e per la seconda volta nell’ELENCO del 6 Settembre 1940 (si veda: http://stalin.memo.ru/spiski/pgl3026.htm) ).
In ambedue i casi, Snegov era stato segnalato come l’app...

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Comments: 1 | Views: 402Last Post by: Dario Oliveri (28/6/2017, 17:29)
 

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CAT_IMG Posted on 26/3/2014, 21:30 by: diavoletto neroReply

 photo STALINOPERE_zps5095a1ad.jpg



G.V. Stalin, Opere Complete . Vol.1 - vol.2. Edizioni Rinascita -1955
http://paginerosse.wordpress.com/2014/03/2...rinascita-1955/

G.V. Stalin, Opere Complete . Vol.3 - vol.4. Edizioni Rinascita - 1951
http://paginerosse.wordpress.com/2014/03/2...rinascita-1951/
Comments: 0 | Views: 289Last Post by: diavoletto nero (26/3/2014, 21:30)
 

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CAT_IMG Posted on 6/2/2014, 15:14 by: diavoletto neroReply

I campi di rieducazione sovietica: un altro punto di vista


di Edoardo Corradi

GULAG



Parlare dei campi di rieducazione sovietica è sempre difficile. Certamente è un tema spinoso, anche a causa dell’ormai radicata cultura occidentale che paragona i lager sovietici con i campi di sterminio tedeschi. Ma questa analogia è possibile?

Ritengo sia doveroso far luce su questo argomento così spinoso ma interessante. In fondo al testo troverete una piccola bibliografia che potrebbe aiutarvi ad analizzare questo fenomeno.

Il testo di Solženicyn è un testo che non va assolutamente considerato come una verità assoluta. Ma prima di trattare di Solženicyn preferirei valutare, documenti alla mano, le cosiddette libertà “negate” durante la storia dell’Unione Sovietica. Tutto questo smascherando le infinite menzogne su Stalin e sul suo modo di governare definito dittatoriale.

Durante il periodo in cui Stalin rimase come Segretario Generale del Partito Comunista (bolscevico) dell’Unione Sovietica fu redatta la terza Costituzione sovietica. Tradotta in italiano grazie alla casa editrice “Edizioni in lingue estere”, possiamo facilmente costatare come al capitolo X, precisamente dall’articolo 118 al 133, siano elencati i diritti e i doveri fondamentali del cittadino. Oltre al diritto al lavoro (art. 118), al riposo (art. 119), previdenza sociale (art. 120), istruzione gratuita (art. 121), …, l’articolo 125 è abbastanza esplicativo sul regime dittatoriale sovietico:

“In conformità con gli interessi dei lavoratori e allo scopo di consolidare il regime socialista, ai cittadini dell’U.R.S.S. è garantita, per legge:

a) libertà di parola

b) libertà di stampa

c) libertà di riunione e di comizi

d) libertà di cortei e dimostrazioni di strada.

Questi diritti dei cittadini vengono assicurati mettendo a disposizione dei lavoratori e delle loro organizzazioni le tipografie, i depositi di carta, gli edifici pubblici, le strade, le poste, i telegrafi, i telefoni e le altre condizioni materiali necessarie per il loro esercizio.”.

Tutto ciò, come in tutti i paesi, non deve andare contro il codice penale: gli articoli 58 e 59 trattano dei “delitti contro lo Stato” e dei “delitti contro l’amministrazione pubblica”; in particolare vengono esaminati i cosiddetti crimini controrivoluzionari, cioè quelle azioni volte ad abbattere lo Stato socialista o a danneggiarlo fortemente tramite atti di violenza, sia verso le persone che verso le cose. Il codice penale sovietico, non ha niente di diverso alla punizione verso chi commette il crimine di eversione in Italia, se non nella condanna alla fucilazione che però deve essere sempre contestualizzata.
...

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Comments: 0 | Views: 412Last Post by: diavoletto nero (6/2/2014, 15:14)
 

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CAT_IMG Posted on 22/12/2013, 15:07 by: diavoletto neroReply

lvs7



L'esemplare vita di Stalin



I Primi anni



Nel settembre 1888, il piccolo Josif entra nella scuola religiosa di Gorj. Data la sua notevole intelligenza i genitori, nonostante la loro povertà, vogliono farlo studiare e nel giugno 1894 termina brillantemente la scuola di Gorj. Nel settembre 1894 - entra nel seminario di Tiflis. Il padre, sopraffatto dai gravi problemi economici famigliari è costretto a trasferirsi a Tiflis per cercare nuovo lavoro come operaio salariato. Negli anni tra il 1894 e il 1899, il regime tirranico esistente nel seminario risveglia nei giovani migliori lo spirito della ribellione, Josif Dzhugashvili. si distingue per intelligenza e capacità di lavoro, come per insofferenza di ogni forma di oppressione, di ci che si insegna al seminario studia quanto è indispensabile per sostenere gli esami e si sprofonda invece nello studio di questioni più vive e nelle più svariate letture. E' questo il periodo della sua formazione iniziale come marxista e militante rivoluzionario. A 15 anni Stalin entr nelle file del movimento rivoluzionario e non ancora ventenne conobbe le persecuzioni della polizia zarista. Dal 1901 a 1917 la vita di Stalin trascorre in lotta continua contro la reazione, da una parte, e per il rafforzamento delle file del partito, dall'altra. Arrestato, condannato, deportato in Siberia, egli riesce parecchie volte a fuggire non per cercare una vita più tranquilla, ma per correrre a organizzare scioperi, giornali, scuole e centri del partito, per andare a Tammerfors, a Stoccolma, a Londra, a Praga, a Cracovia, a Vienna, in conferenze di partito e congressi nei quali sotto la guida di Lenin, si decideva la linea da seguire nella lotta contro l'autocrazia zarista. E' negli anni precedenti la rivoluzione del 1917 che Stalin scrive - oltre a numerosi articoli e manifesti - " Anarchia e Socialismo " e " Il marxismo e la questione nazionale ". Con quelle sue opere, diede un notevole contributo alla chiarificazione ideologica nelle file del movimento operaio e socialista russo, aiutando a far comprendere quale era la politica dei bolscevichi su due delle importanti questioni del movimento proletario di quel periodo.

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Stalin nella Rivoluzione d'Ottobre...

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Comments: 0 | Views: 451Last Post by: diavoletto nero (22/12/2013, 15:07)
 

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CAT_IMG Posted on 18/12/2013, 18:46 by: diavoletto neroReply

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DISCUSSIONI SUL NOSTRO FORUM DEDICATE A STALIN
(ScintillaRossa)



Stalin (discussione generale)
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=8260891


Stalin, la vita e l'opera

Stalin, la vita e l'opera Capitolo 1 La formazione culturale e politica, Stalin, La vita e le opere, Capitoli: 1-2-3-4-5
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=10066122

Capitolo 6 La Rivoluzione d'Ottobre, Stalin, La vita e le opere, Capitoli: 6-7-8-9-10
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=10066443

Capitolo 11 La ritirata è finita, Stalin, La vita e le opere, Capitoli: 11-12-13
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=10066507

Capitolo 14 Trotzkismo o Leninismo?, Stalin, La vita e le opere, Capitoli: 14-15-16
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=10066603

Capitolo 17 L'Urss, primo Stato socialista, Stalin, La vita e le opere, Capitoli: 17-18-19-20
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=10066674

Capitolo 21 Stalin grande artefice della vittoria sul nazifascismo, Stalin, La vita e le opere, Capitoli: 21-22-23-24
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=10066743


Stalin, Sulla grande guerra dell'U.R.S.S. per la difesa della patria (Ediz. in lingue estere, 1946)
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=51097469

STALIN su critica e autocritica, Lettera allo scrittore A.M. Gorki
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=3915174

Stalin - Quel meraviglioso Georgiano, Gianni Rocca
http://scintillarossa.forumcommunity.net/?t=50906897
...

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Comments: 0 | Views: 481Last Post by: diavoletto nero (18/12/2013, 18:46)
 

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CAT_IMG Posted on 16/11/2013, 18:22 by: diavoletto neroReply

I processi trotskisti



Tratto da "Mosca 1937" di Lion Feuchtwanger

[...]D'ALTRA parte, Stalin si decise infine di portare ancora una volta in tribunale questi suoi nemici, i trotzkisti, accusandoli di alto tradimento, spionaggio, sabotaggio ed altre attività disfattiste, come pure della preparazione di atti terroristici. In processi che sollevarono il mondo contro la Unione Sovietica per la loro "primitività ed arbitrarietà", i nemici trotzkisti di Stalin furono umiliati fino all'impossibile. Vennero condannati e fucilati.

È puerile attribuire questi processi, quello di Zinoviev e quello di Radek, semplicemente alla sete di dominio e di vendetta di Stalin. Giuseppe Stalin, che ha compiuto un enorme lavoro contro la resistenza di tutto il mondo, quale la ricostruzione economica dell'Unione Sovietica, il marxista Stalin non pregiudica la politica estera del suo Paese, ed insieme ad essa una parte importante del suo lavoro, per motivi personali.

Conosco il processo contro Zinoviev e Kamenev dai rapporti della stampa e dai racconti di testimoni oculari; ho assistito personalmente al processo contro Pjatalcov e Radek. Ho quindi partecipato, nell'atmosfera dell'Europa occidentale, al primo processo, ed in quella di Mosca, al secondo.

La differenza fra l'Unione Sovietica ed Occidente diventa comprensibile quando si assiste ad uno dei processi nell'aria europea ed all'altro nell'aria moscovita. Parecchi miei amici, persone nient'affatto stupide, trovano questi processi, dal principio alla fine, per contenuto e forma, tragicomici, barbarici, in mala fede e mostruosi. Tutta una serie di uomini che prima erano amici della Unione Sovietica sono diventati suoi nemici in seguito a questi processi. Alcuni, che nell'ordinamento della società dell'Unione avevano visto l'ideale dell'umanesimo socialista, erano come annichiliti; le pallottole che avevano colpito Zinoviev e Kamenev non avevano ucciso soltanto questi, ma anche tutto il nuovo mondo. Anche a me, fin che rimasi nell'Europa occidentale, le accuse del processo di Zinoviev mi sembrarono fondamentalmente estorte con mezzi misteriosi, tutto il procedimento mi parve una commedia messa in scena con arte consumata, strana ed orrenda.

Quando a Mosca assistetti al secondo processo, quando vidi ed udii Pjatakov, Radek ed i suoi amici, l'impressione di quanto questi accusati dissero ed il modo con cui lo dissero fece sciogliere questi miei sospetti come la neve al sole. Se quello che dissero è falso o predisposto, allora non so più che cosa è la verità. Presi quindi i verbali del processo, meditai su quanto avevo visto e sentito, e considerai, ancora una volta, il p...

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Comments: 0 | Views: 178Last Post by: diavoletto nero (16/11/2013, 18:22)
 

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CAT_IMG Posted on 7/11/2013, 12:04 by: diavoletto neroReply

8 tesi sul significato della Rivoluzione d'Ottobre


Contributo al XVI Seminario Comunista Internazionale
Validità e attualità per il XXI secolo della rivoluzione d'Ottobre del 1917
Bruxelles, 4-6 Maggio 2007

qq37



Otto tesi sul significato della rivoluzione d'Ottobre per il presente


di Iniziativa Comunista, Austria
www.kommunisten.at/



1. Stiamo vivendo nell'epoca di transizione dell'umanità dal capitalismo al socialismo.

La vittoria della rivoluzione socialista in Russia nell'ottobre del 1917 ha segnato l'inizio di un'epoca nuova nella storia dell'umanità. Da allora in poi ci siamo trovati nell'epoca della transizione dell'umanità dal capitalismo al socialismo. Con la vittoria della rivoluzione d'Ottobre, la contraddizione teorica tra ideologia borghese e comunismo si è mossa dal terreno della lotta ideologica e politica a quello della realtà politica nazionale. Fin dal 1917, le contraddizioni sociali e di sistema sono parte della prassi politica, sociale ed economica.

Questo fatto è una verità assoluta, nonostante l'influenza del revisionismo nel movimento comunista internazionale nella seconda metà del XX secolo, nonostante la temporanea sconfitta del socialismo in Unione Sovietica e Europa orientale del biennio 1989/90. Il processo rivoluzionario mondiale non è un qualche cosa di lineare che conduce direttamente alla vittoria finale del proletariato ed al socialismo. Nonostante gli sforzi dei comunisti, contrattacchi vincenti della controrivoluzione internazionale possono avvenire nei paesi che hanno intrapreso un percorso di sviluppo socialista. Sin dall'immediato inizio, l'URSS fu minacciata con tutti i mezzi disponibili. Il socialismo nell'URSS ed in Europa orientale fu quindi capace di resistere per molto tempo a questi attacchi, ma alla fine non fu più in grado di garantire quest’opposizione, a causa di un indebolimento interno i cui effetti erano amplificati dall’apatia ideologica. Ma se è stato colpito su un fronte, il movimento comunista mondiale non può fare altro che continuare la lotta rivoluzionaria con maggiore energia.

Dal 1989/90, il movimento comunista si trova temporaneamente sulla difensiva, soprattutto in Europa. L'imperialismo sta usando questa situazione per una nuova e vasta espansione della sua natura aggressiva e repressiva. Ma non c'è dubbio che i comunisti riusciranno di nuovo a conquistare l'iniziativa, e precisamente in ...

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Comments: 0 | Views: 161Last Post by: diavoletto nero (7/11/2013, 12:04)
 

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CAT_IMG Posted on 25/8/2013, 12:59 by: diavoletto neroReply

Josif Stalin

VERTIGINE DA SUCCESSI



Dei successi del Potere sovietico nell'ambito del movimento colcosiano oggigiorno parlano tutti. Perfino i nemici sono costretti a riconoscere l'esistenza di seri successi. E questi, in realtà, sono davvero grandi.
È un fatto che al 20 febbraio c.a. si sia già collettivizzato il 50% delle aziende contadine dell'URSS. Il che significa che noiabbiamo superato il piano quinquennale della collettivizzazione, al 20 febbraio 1930, di più di due volte.
È un fatto che al 28 febbraio di quest'anno i colcos siano già riusciti a versare le sementi per i seminati primaverili per più di 36 milioni di quintali, cioè per più del 90% del piano, vale a dire circa 220 milioni di pudy. Non si può non riconoscere che la raccolta di 220 milioni di pudy di sementi su di una sola linea colcosiana - dopo l'adempimento con successo del piano di ammassi del grano -, rappresenta un enorme conseguimento.
Che cosa ci dice tutto questo?
Ci dice che la radicale svolta delle campagne verso il socialismo si può ritenere ormai assicurata.
Non c'è bisogno di dimostrare che questi successi hanno un grandissimo valore per i destini del nostro paese, per l'intera classe operaia quale forza dirigente del nostro paese e, infine, per lo stesso partito. Senza dire dei diretti risultati pratici, essi, questi successi, hanno una enorme importanza per la vita interna dello stesso partito e per l'educazione del nostro partito. Essi infondono nel nostro partito uno spirito di vigore e di fiducia nelle proprie forze. Essi armano la classe operaia della fede nella vittoria della nostra causa. Essi conducono verso il nostro partito nuove riserve di milioni di uomini.
Da qui il compito del partito: consolidare i successi raggiunti e utilizzarli secondo un piano per un ulteriore avanzamento.
Ma i successi hanno anche un loro lato negativo, in particolare quando essi si conseguono in modo relativamente "facile" o in modo, per così dire, "inatteso". Tali successi talvolta inoculano uno spirito di presunzione e di boria: "Noi possiamo tutto!", "Per noi tutto è possibile!". Essi, questi successi, non di rado inebriano le persone e al tempo stesso fanno loro girare la testa, si perde il senso della misura, si perde la capacità di comprendere la realtà, si manifesta la tendenza a sopravvalutare le proprie forze e a sottovalutare le forze dell'avversario e, infine, si hanno dei tentativi avventuristici di risolvere "in un batter d&#...

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Comments: 0 | Views: 138Last Post by: diavoletto nero (25/8/2013, 12:59)
 

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CAT_IMG Posted on 25/8/2013, 11:10 by: diavoletto neroReply

DISCORSO AL XIX° CONGRESSO DEL
PARTITO COMUNISTA DELL’UNIONE SOVIETICA


pronunciato il 14 ottobre 1952






Compagni!
Permettetemi di esprimere a nome del nostro congresso a tutti i partiti e raggruppamenti fratelli, i cui rappresentanti hanno onorato il nostro congresso con la loro presenza o che hanno fatto pervenire al congresso messaggi di saluto, il ringraziamento per gli amichevoli saluti, per gli auguri di successo, per la loro fiducia.
Ci è particolarmente cara questa fiducia, che significa da parte loro precisa volontà di appoggiare il nostro partito nella lotta per un luminoso avvenire dei popoli, nella sua lotta contro la guerra, nella sua lotta per il mantenimento della pace.
Sarebbe un errore pensare che il nostro partito, divenuto una forza potente, non abbia più bisogno di appoggio. Questo non è vero. Il nostro partito, il nostro paese sempre ebbero e avranno bisogno della fiducia, della simpatia e dell’appoggio dei popoli fratelli degli altri paesi. La particolarità di questo appoggio consiste nel fatto che ogni appoggio alle pacifiche aspirazioni del nostro partito nel suo sforzo per il mantenimento della pace da parte di qualsiasi partito fratello, significa, nel medesimo tempo, un appoggio dato da quello stesso partito al proprio popolo nella sua lotta per il mantenimento della pace.
Quando gli operai inglesi, nel 1918 e 1919, durante l’intervento armato della borghesia inglese contro l’Unione Sovietica, organizzarono la lotta contro la guerra, con la parola d’ordine “Giù le mani dalla Russia”, questo fu in primo luogo un appoggio alla lotta del loro popolo per la pace e, in secondo luogo, un appoggio all’Unione Sovietica.
Quando il compagno Thorez o il compagno Togliatti dichiararono che i loro popoli non faranno la guerra contro i popoli dell’Unione Sovietica, questo è in primo luogo un appoggio agli operai e ai contadini di Francia e d’Italia che lottano per la pace e, in secondo luogo, un appoggio alle aspirazioni pacifiche dell’Unione Sovietica.
Il carattere particolare di quest’appoggio reciproco si spiega con il fatto che gli interessi del nostro partito non solo non sono in contraddizione, al contrario si fondono con gli interessi dei popoli amanti della pace. Per quanto concerne l’Unione Sovietica, i suoi interessi sono inseparabili in generale dalla causa della pace in tutto il mondo.
Naturalmente il nostro partito non può rimanere in debito verso i partiti fratelli, ed esso stesso deve dare a sua volta i...

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Comments: 0 | Views: 144Last Post by: diavoletto nero (25/8/2013, 11:10)
 

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CAT_IMG Posted on 11/8/2013, 16:11 by: Yuri GagarinReply

II testamento di Stalin





Non sappiamo se Stalin ha lasciato un testamento politico vero e proprio. Probabilmente un tale documento non esiste. Tuttavia negli interventi noti degli ultimi mesi della vita, Stalin lasciò alcune indicazioni fondamentali su taluni problemi storici del movimento comunista ed operaio internazionale nel periodo in corso del passaggio dal capitalismo al socialismo sul piano mondiale. Queste indicazioni testimoniano la sua inscuotibile fiducia nella forza espansiva dei principi e della prassi del marxismo-leninismo e confermano la sua sollecitudine per il futuro dell'Urss e del socialismo mondiale. Queste indicazioni riguardano principalmente l'internazionalismo proletario e i compiti storici dei partiti comunisti, i problemi della pace e della guerra e il passaggio al comunismo nell'Urss. Richiamarle, non costituisce soltanto una esercitazione storiografica. Il riconoscimento della loro validità riveste un preciso significato politico-ideologico nelle complesse controversie attuali sulle vie del socialismo.

a) L’internazionalismo proletario e i compiti storici dei partiti comunisti



Nell'ultima seduta del XIX Congresso del Pcus. tenutosi nell'ottobre del 1952, Stalin con un conciso intervento ricordò innanzitutto i rapporti di mutuo appoggio sempre intercorsi fra il Pcus e gli altri partiti comunisti, fra l'Urss e gli altri popoli «fratelli». Sottolineò il grande contributo fornito dall'Urss, «reparto d'assalto» del movimento rivoluzionario e operaio internazionale, in specie con la vittoria nella II guerra mondiale che aveva liberato i popoli dell'Europa e dell' Asia dalla minaccia della schiavitù fascista. Dichiarò poi che il difficile «compito d'onore» addossatosi dall'Urss quando era sola, veniva ora agevolato dalla costituzione dei nuovi «reparti d'assalto» delle democrazie popolari, dalla Cina alla Cecoslovacchia. Si rivolse quindi ai partiti comunisti o «operai-contadini» che si trovavano impegnati in lotte, talvolta durissime, sotto il tallone delle «draconiane leggi borghesi». Il loro lavoro, indubbiamente difficile, era tuttavia illuminato dalle esperienze di «errori e di successi» compiute dall'Urss e dalle democrazie popolari. Inoltre - affermò Stalin - la borghesia internazionale si è trasformata in modo molto profondo, è diventata più reazionaria,, ha perso i legami col popolo e quindi si è indebolita. Prima praticava il liberalismo, difendeva le libertà democratico-borghesi. Oggi del liberalismo non rimane più traccia. È scomparsa la cosiddetta «libertà individuale», i diritti della p...

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Comments: 0 | Views: 143Last Post by: Yuri Gagarin (11/8/2013, 16:11)
 

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