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CAT_IMG Posted on 31/1/2013, 12:50 by: diavoletto neroReply

il "Peggiore", padre dell'anticomunismo italiano



"Lo stato è il prodotto e la manifestazione degli antagonismi inconciliabili tra le classi… Lo stato appare là, nel momento e in quanto,dove,quando e nella misura in cui gli antagonismi di classe non possono essere oggettivamente conciliati".

V.I.Lenin, Stato e Rivoluzione, cap.1

La società classista e lo stato.-


.”Lo stato prodotto dell'antagonismo inconciliabile tra le classi”, da tale assunto potremmo dedurre e dichiarare che bella espressione di opportunisti, imbroglioni e mistificatori del marxismo leninismo, coloro che in Italia si nascondono dietro ai simboli e alle parole d'ordine del movimento comunista appropriandosene abusivamente e costruendoci sopra le loro personali fortune da Filistei piccolo borghesi incancreniti dimostrando con le loro misere e abominevoli mistificazioni il l'interesse a mantenere vivo lo stato di cose presenti, sempre pronti a sedersi alla mensa della borghesia in attesa che essa elargisca privilegi, regalie, piccole prebende.

A ben vedere non è Lenin il riferimento di costoro, ma è bensì Togliatti (il peggiore), il loro vate!

Un traditore della classe operaia italiana e delle masse popolari tutte che aspiravano al socialismo,il “peggiore” infatti tra i suoi crimini,conta quello di aver disarmato la resistenza e quei quadri del partito comunista (clandestino) che si erano temprati attraverso la lotta di liberazione nazionale e che dichiaravano apertamente di volere il socialismo, furono tutti messi all'angolo,isolati dal gruppo dirigente con a capo il “peggiore” che di quel partito purtroppo era segretario, per far spazio a "compagni" più obbedienti funzionali ai suoi progetti.

Cos'è la "via italiana al socialismo" se non il più alto tradimento dei principi marxisti leninisti? un espediente opportunista, rinunciatario, anticipatrice di ogni futura revisione ,trovata paravento dove nascondere la trasmutazione del partito ,dal partito di classe a quella del partito di tutto un popolo (in un certo senso anticipatore del kruscioviano lo “stato di tutto il popolo”).

Via italiana al socialismo paradigma della difesa dello stato, difesa assoluta del dominio della borghesia stracciona italica ,difesa dello stato presente .

Via italiana simile a quelle che tanti danni procurò al movimento comunista internazionale vie predicate da Gomulka ,passando per Imne Noghi per approdare al comunista nazionale ,agente imperialista Tito.

Via italiana al socialismo, la visione sacrale dello stato (borghese), sorto dal tradimento della resistenza e non come si afferma erroneamente dal sangue e dal sacrificio della ...

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Comments: 0 | Views: 113Last Post by: diavoletto nero (31/1/2013, 12:50)
 

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CAT_IMG Posted on 21/12/2012, 13:55 by: diavoletto neroReply

97m/17/huty/6820/08



Giuseppe Vissarionovic Giugasvili




Stalin: cenni biografici
tratto da Stalin - Opere Scelte – vol. I -

21 dicembre 1879
Giuseppe Vissarionovic Giugasvili nasce il 21 dicembre a Gori, un villaggio della Georgia. Suo padre, Vissarion Giugasvili, è calzonaio, la madre Caterina Gheoghievna è figlia di un contadino asservito.

Settembre 1888
Il piccolo Giuseppe Giugasvili entra nella scuola religiosa di Gori poiché, vista la sua intelligenza, i genitori intendono farlo studiare nonostante la loro povertà.

Giugno 1894
Termina brillantemente gli studi nella scuola di Gori.

Settembre 1894
Entra nel seminario di Tiflis, dove anche il padre, sopraffatto dalla concorrenza della produzione industriale, è costretto a trasferirsi per cercare lavoro come operaio salariato.

1894-1899
Il regime tirannico esistente nel seminario risveglia in Giuseppe Giugasvili, che si distingue per insofferenza di ogni forma di oppressione di ciò che si insegna al seminario, lo spirito della ribellione . Studia quanto è indispensabile per sostenere gli esami e si dedica invece allo studio di questioni più vive e alle più svariate letture. E´ questo il periodo della sua formazione iniziale come marxista e militante rivoluzionario.

Inizi del 1895
Giuseppe Giugasvili prende contatto con gruppi clandestini di marxisti rivoluzionari russi esiliati in Transcaucasia dal governo zarista. «Questi gruppi - disse in seguito Stalin - esercitarono su di me una forte influenza e mi dettero il gusto degli scritti marxisti clandestini». Inizia l´attività politica e dirige i circoli marxisti degli studenti.

1896
Giuseppe Giugasvili è alla testa dei gruppi marxisti che si formano nel seminario e inizia lo studio dei classici del marxismo. Legge il I° vo...

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Comments: 0 | Views: 105Last Post by: diavoletto nero (21/12/2012, 13:55)
 

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CAT_IMG Posted on 18/12/2012, 14:27 by: diavoletto neroReply

Nel 50° anniversario della morte del compagno Stalin
I primi paesi socialisti
di Marco Martinengo



Indice
1. Studiare l'esperienza storica dei primi paesi socialisti, prima della biografia di Stalin (concezione marxista e concezione borghese della storia)
2. Non l'esperienza storica dei primi paesi socialisti, ma l'esperienza della società borghese ha dimostrato che l'avvento della società comunista è inevitabile.
3. Breve schizzo della formazione, ascesa e declino dei primi paesi socialisti.
4. Il ruolo storico dei primi paesi socialisti.
5. I primi paesi socialisti hanno dimostrato che la borghesia non è in grado di vincere un paese socialista aggredendolo o assediandolo (cioè dall'esterno).
6. Ciò che rese impossibile alla borghesia di vincere un paese socialista fu l’unità tra la linea di trasformazione comunista della società e il sistema di direzione messo in vigore dai partiti comunisti.
7. Quel sistema di direzione fu efficace solo perché e finché attuò una linea di trasformazione comunista della società.
8. Perché e come i primi paesi socialisti presero la via del logoramento che li ha condotti al crollo.
9. Conclusioni: i principali insegnamenti dei primi paesi socialisti per la seconda ondata della rivoluzione proletaria.



1. Studiare l'esperienza storica dei primi paesi socialisti, prima della biografia di Stalin (concezione marxista e concezione borghese della storia).
Dobbiamo approfittare del 50° anniversario della morte di Stalin (5 marzo 1953) per studiare l'esperienza dei primi paesi socialisti e farla conoscere.
I borghesi e quanti per la loro concezione del mondo restano nell'ambito dell'influenza della borghesia, se si occuperanno di questo anniversario, discuteranno dell'individuo Stalin (1879-1953), delle sue caratteristiche e del suo ruolo nella storia. La borghesia per sua natura ha una concezione della storia fortemente individualista. Essa, anche se ha riconosciuto che la storia degli uomini non la fa Dio, resta ferma alla convinzione che nel bene e nel male la facciano i grandi personaggi. Per essa i primi paesi socialisti sono una creazione dei grandi personaggi che li diressero. La maggior parte dei borghesi che si occuperanno dell'anniversario, ritireranno quindi fuori dagli armadi discorsi più o meno elaborati sui "crimini di Stalin e dello stalinismo". È inevitabile che sia così. Effettivamente per i borghesi per decenni Stalin ha personificato l'incubo della fine dei loro valori e dei loro privilegi, l'incubo che i primi paesi socialisti hanno fatto per decenn...

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Comments: 0 | Views: 108Last Post by: diavoletto nero (18/12/2012, 14:27)
 

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CAT_IMG Posted on 15/12/2012, 15:17 by: diavoletto neroReply

1937: "GRANDE TERRORE" O GRANDE MENZOGNA?


Nella storia dell’Unione Sovietica ci sono tante date memorabili. Il 1945 è l’anno della Grande Vittoria; il 1961 l’anno in cui per la prima volta un uomo volò nello spazio e quell’uomo fu Jurij Ga
garin. Ma nella storia dell’URSS ci sono anche anni tragici. Nel 1941 le orde nazifasciste entrarono nel nostro paese, nel 1953 si spense il grande dirigente Iosif Stalin. Il 1937, distante ormai 75 anni dal giorno d’oggi, che anno è? E’ l’anno del "GRANDE TERRORE", come da parecchi decenni cercano di farci credere svariati democratici-antisovietici, oppure è una cosa completamente diversa? Perché in qualsiasi discussione con qualsiasi antisovietico si va inesorabilmente a toccare il tema del ’37? Quale ruolo e quale significato questi “apostoli della verità” vorrebbero assegnare all’anno 1937? Quali sono le loro intenzioni? Vediamo di dare una risposta a tutti questi interrogativi.

Nella sostanza, si scontrano, due punti di vista contrapposti. Il primo punto di vista, quello sovietico, ritiene che “l’anno 1937 portò alla luce nuovi dati sulle canaglie della banda bucharinista-trotskysta”. Il processo contro Pjatakov e Radek e gli altri procedimenti contro Tuchacevskij, Jakir e compagni, contro Bucharin, Rykov, Kristinskij, Rosengolz ecc., dimostrarono che i bucharinisti e i trotskysti, stando a quanto emerse dagli atti, costituivano già da tempo un’unica banda di nemici del popolo, camuffata da “blocco trotskysta di destra”. I processi dimostrarono che i banditi trotskysti-bucharinisti eseguivano gli ordini dei loro padroni, ossia dei servizi segreti stranieri borghesi. Si erano posti l’obiettivo di distruggere il partito e lo stato sovietico, di sabotare le capacità difensive del paese, di favorire l’intervento militare straniero, di preparare la sconfitta dell’Armata Rossa, lo smembramento dell’URSS, l’azzeramento delle conquiste degli operai e dei contadini colcosiani, la restaurazione della servitù capitalistica.

Il secondo punto di vista, quello antisovietico, dice l’esatto contrario: tutti i condannati nei processi del ’37 - è importante sottolineare questo “tutti”! – non erano colpevoli di un bel niente e non avevano compiuto nessunissima azione antisovietica, i cosiddetti “nemici del popolo” erano solo una invenzione di Stalin, che mirava a realizzare i propri piani personali ed a coprire certi “vizi” della sua biografia (ad esempio, il suo presunto servizio all’interno della Ochrana, la polizia segreta zarista). In generale Stalin viene qui presentato come un malvagio per costituzione che “mangiava i bambini”. In altri termini, non esistevano nemici del potere sovietico, né potevano esistere (le classi sfruttatrici non erano state for...

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Comments: 0 | Views: 53Last Post by: diavoletto nero (15/12/2012, 15:17)
 


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CAT_IMG Posted on 5/12/2012, 14:43 by: diavoletto neroReply

La borghesia di tutti i paesi pretende che
il popolo non può fare a meno dei capitalisti


La borghesia di tutti i paesi pretende che il popolo non può fare a meno dei capitalisti e dei proprietari fondiari, dei mercanti e dei Kulak. La classe operaia del nostro paese ha dimostrato in pratica che il popolo può fare ottimamente a meno degli sfruttatori.
La borghesia di tutti i paesi pretende che la classe operaia,dopo aver distrutto il vecchio ordine borghese, sia incapace di edificare qualche cosa di nuovo per sostituire il vecchio. La classe operaia del nostro paese ha dimostrato in pratica di essere completamente capace non soltanto di distruggere il vecchio regime, ma anche di edificare un regime nuovo, migliore; il regime socialista, il regime che ignora le crisi e la disoccupazione.
La borghesia di tutti i paesi pretende che i contadini non sono capaci di mettersi sulla via del socialismo. I contadini colcosiano del nostro paese hanno dimostrato in pratica che essi possono mettersi con successo sulla via del socialismo.
Ma quel che la borghesia di tutti i paesi e i suoi servitori riformisti cercano di ottenere in modo particolare, è di sradicare nella classe operaia la fiducia nelle proprie forze, la fiducia nella possibilità e nell'ineluttabilità della sua vittoria, e perpetuare in tal modo la schiavitù capitalistica. Perchè la borghesia sa che SE IL CAPITALISMO NON E' STATO ANCORA ROVESCIATO E CONTINUA SEMPRE AD ESISTERE (maiuscolo nostro), lo deve non alle sue buone qualità, ma al fatto che il proletariato non ha ancora sufficiente fiducia nella possibilità della propria vittoria. Non si può dire che gli sforzi della borghesia in questa direzione siano rimasti completamente infruttuosi. Bisogna riconoscere che la borghesia e i suoi agenti in seno alla classe operaia sono riusciti, in una certa misura, ad intossicare l'anima della classe pperaia col veleno del dubbio e della sfiducia. Se i successi della classe operaia nel nostro paese, se la sua lotta e la sua vittoria serviranno a sollevare lo spirito della classe operaia dei paesi capitalistici e a rafforzare la fiducia nelle proprie forze, la fiducia nella sua vittoria, il nostro partito potrà dire di non lavorare invano. Non v'è dubbio che sarà proprio così.

Dalle conclusioni del rapporto di Stalin sull'attività del Comitato Centrale, tenuto il 10 marzo 1939 al XVIII Congresso del Partito Comunista dell'U.R.S.S.
Comments: 0 | Views: 59Last Post by: diavoletto nero (5/12/2012, 14:43)
 

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CAT_IMG Posted on 1/10/2012, 18:08 by: diavoletto neroReply

Un inedito di Stalin
di Amedeo Curatoli
(in collaborazione con la Redazione Noicomunisti)



N.d.R:Pubblichiamo a cura del compagno Amedeo Curatoli un discorso inedito di Stalin e un articolo che lo completa.

http://noicomunisti.blogspot.it/2012/10/un...-di-stalin.html


E’ emerso dal disordine il primo dei documenti che pubblichiamo, che conservavo da diversi anni ma che non riuscivo più a trovare.

Stalin, con la grande audacia che lo contraddistingueva, aveva preparato la successione ai vertici del Partito e dello Stato con un radicale ricambio (con giovani esperti, competenti e fedeli ad una linea marxista leninista) di vecchi leaders come Molotov, Kaganovic, Vorosilov, Mikoyan e, presumibilmente, molti altri ancora. Si può pensare che egli sentisse vicina la morte e che dunque intendesse assumersi personalmente il peso e la responsabilità di questa svolta radicale senza darne preavviso a nessuno. Con il senno di poi, possiamo dire che fu un errore fatale, che addirittura Stalin -come ha detto il compagno Guido Fontana Ros- firmò, con quella decisione, la sua condanna a morte. Con il senno di poi potremmo anche dire che sarebbero stati necessari almeno 2 o 3 anni, ma sempre con la presenza di Stalin ai vertici del partito, per assicurare il buon fine e il definitivo consolidamento di quel radicale e sicuramente provvidenziale avvicendamento ai vertici del potere in Urss. Ma Stalin morì troppo presto (o fu lasciato morire?), appena 5 mesi dopo il discorso (che riportiamo) al Plenum del CC del Pcus.

Krusciov riuscì a tramare contro la nuova dirigenza anche con il consenso dei vecchi compagni d’arme di Stalin (Molotov , Vorosilov, ecc.) i quali saranno ricordati, nella storia del comunismo, come degli inetti e codardi che si tirarono indietro proprio quando avrebbero dovuto contrastare, rischiando forse anche la vita, l’ascesa alla dittatura personale di un bandito trotskista ignorante e vendicativo.
Coloro che, come il partito di Diliberto e in specie Sorini (che ne è divenuto segretario), insieme a tutti i professori di Marx XXI secolo omettono di citare Krusciov nel bilancio storico dell’Urss dell’epoca staliniana, e si ridono della “teoria del colpo di stato”, si situano, a pieno titolo, nel campo dei moderni revisionisti i quali sono stati, storicamente, ancora più dannosi alla causa del comunismo, di quando non lo siano stati i vecchi esponenti della socialdemocrazia “classica”.


Fonti:
da Northstarcompass
da Scintillarossa


TRADUZIONE DAL RUSSO di Stefano TROCINI



Riteniamo utile pubblicare il discorso inedito di I.V. Stalin al Plenum del Co...

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Comments: 0 | Views: 130Last Post by: diavoletto nero (1/10/2012, 18:08)
 

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CAT_IMG Posted on 1/10/2012, 17:36 by: diavoletto neroReply

Le “Grandi Purghe”



Ogni qual volta si parli dell’URSS e del cosiddetto socialismo “reale”, si finisce per parlare delle purghe del 36-38, ma il problema è che raramente si fa un’analisi seria e marxista di tale fenomeno, e senza la solita retorica anticomunista. Essendo quindi un argomento trattato troppo spesso con superficialità o con diffamazioni propagandistiche create ad hoc per gettar fango sull’URSS e di conseguenza sul comunismo, giustificando o magari abbellendo ipocritamente i regimi borghesi e reazionari, occorre fare un minimo di chiarezza, analizzando il fenomeno dal suo inizio al suo termine, dalle cause alle conseguenze.
Va detto, innanzitutto, del soffocante accerchiamento dei paesi capitalisti. In un primo tempo cercarono di eliminare il neonato Stato sovietico tramite l’intervento militare esterno, successivamente, sconfitti, furono costretti a cambiare strategia, puntando sulla tecnica del cavallo di Troia, introducendo infiltrati fra le file del Partito Bolscevico o nell’apparato militare sovietico, si pensi ad esempio alla “quinta colonna” nazista che permise in molti paesi lo sfaldamento politico-militare di questi, con una conseguente maggior facilità di conquista e sottomissione da parte del’esercito tedesco. Va inoltre aggiunto che una volta sconfitta la classe borghese, la sua resistenza passiva continuò con l’infiltrazione di arrivisti, sabotatori, disfattisti e opportunisti che, coperti da una vile maschera, riuscirono a raggiungere ruoli importanti, imponendo la loro visione borghese e controrivoluzionaria sia negli atti pratici sia in quelli teorici.
Dopo questa premessa direi di andare direttamente alla causa scatenante delle purghe e cioè l’assassinio di Kirov, numero due del partito. Sergei Kirov fu assassinato nel suo ufficio di Leningrado il 1° dicembre 1934 e se fino a quel momento si pensava che il peggio potesse essere passato, ci si dovette ricredere per via dei fatti che mettevano seriamente in guardia, poiché si pensava ad un possibile inizio di un colpo di Stato. Alcuni ne approfittarono per far passare Stalin come il mandante dell’assassinio (difatti l’omicidio di Kirov o viene taciuto o viene presentato nella versione propagandistica pervenuta a noi tramite guerra fredda) ma ciò viene smentito sia dal colonnello Tokaev, allora membro di un organizzazione anticomunista, che aveva seguito da vicino i preparativi dell’attentato, sia da Ljuskov, ex agente della NKVD fuggito poi in Giappone. Si scoprì subito l’assassino, un tale Nikolaev, che espulso dal partito aveva mantenuto la tessera, con la quale riuscì a entrare nell’ufficio di Kirov. Solamente nel giugno del 36’ si ebbero le prove dell’esistenza di un'organizzazione segreta composta da Zinoviev, Kamenev e vari ...

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Comments: 0 | Views: 426Last Post by: diavoletto nero (1/10/2012, 17:36)
 

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CAT_IMG Posted on 2/8/2012, 13:13 by: diavoletto neroReply
XXIV anniversario della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre, rapporto tenuto alla seduta solenne del Soviet dei deputati dei lavoratori di Mosca, con la partecipazione delle organizzazioni del partito e sociali della città il 6 novembre 1941



Compagni!
Sono trascorsi 24 anni da quando nel nostro paese vinse la Rivoluzione socialista d'Ottobre e si istaurò il regime sovietico. Siamo alla soglia del venticinquesimo anno di esistenza del regime sovietico.
Di solito, nelle assemblee solenni che si tengono nell'anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, si fanno le somme dei nostri successi riportati nel campo dell'edificazione pacifica durante l'anno trascorso. Noi abbiamo veramente la possibilità di fare queste somme poiché i nostri successi nel campo dell'edificazione pacifica, aumentano non solo di anno in anno, ma di mese in mese. Quali siano questi successi e quanto siano grandi lo sanno tutti, tanto gli amici che i nemici. Ma l'anno trascorso è stato non solo un anno di edificazione pacifica. Esso è stato, nello stesso tempo, l'anno della guerra contro gli invasori tedeschi, che hanno proditoriamente aggredito il nostro paese, amante della pace. Solo nei primi sei mesi dell'anno passato abbiamo potuto continuare la nostra opera di edificazione pacifica. Nella seconda metà dell'anno, da oltre quattro mesi, si svolge una guerra accanita contro gli imperialisti tedeschi. Così la guerra è diventata un punto di svolta nello sviluppo del nostro paese, durante l'anno trascorso. La guerra ha considerevolmente ridotto, e in alcuni campi interrotto completamente, la nostra opera di edificazione pacifica. Essa ci ha costretti a mettere tutto il nostro lavoro su piede di guerra. Essa ha trasformato tutto il nostro paese in un'unica e vasta retrovia che serve il fronte, che serve il nostro Esercito rosso, la nostra Marina da guerra.
Il periodo dell'edificazione pacifica è terminato. È cominciato il periodo della guerra liberatrice contro gli invasori tedeschi.
È quindi del tutto opportuno porre la questione dei risultati della guerra nella seconda metà dell'anno trascorso, e più precisamente durante oltre quattro mesi della seconda metà dell'anno, e dei compiti che noi ci poniamo dinnanzi in questa guerra di liberazione.
L'ANDAMENTO DELLA GUERRA DURANTE
QUATTRO MESI
Ho già detto in un mio discorso, all'inizio della guerra, che questa ha creato una minaccia pericolosa per il nostro paese, che sul nostro paese è sospeso un serio pericolo, che bisogna comprendere questo pericolo, rendersene conto e riorganizzare tutto il nostro lavoro su piede di guerra. Ora, dopo quattro mesi di guerra, debbo sottolineare che questo pericolo non solo non si è attenuato, ma, anzi, si è aggravato ancor più. Il nemico ha occupato la maggior parte dell'Ucraina, la Bielo...

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Comments: 0 | Views: 89Last Post by: diavoletto nero (2/8/2012, 13:13)
 

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CAT_IMG Posted on 8/6/2012, 09:42 by: diavoletto neroReply

LA VERITA’ SU STALIN
(Wilf Dixon)




Wilf Dixon: “La verità su Stalin”.http://socialismo-solucion.blogspot.it/2009/11/wilf-dixon-la-verdad-sobre-stalin.html

Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando l’Unione Sovietica combatteva per la sua esistenza ingaggiando una lotta mortale contro il fascismo tedesco, i trotskisti britannici incitavano i lavoratori allo sciopero, minando così lo sforzo bellico che in quel determinato e delicato momento storico avrebbe avuto un unico beneficiario; il fascismo.

Indebolendo lo sforzo bellico della Gran Bretagna quando l’Unione Sovietica era coinvolta in una lotta di vita o di morte contro il fascismo, questi trotskisti si sono trasformati a strumenti del fascismo nella lotta contro l’Unione Sovietica. Il ruolo del pseudi-radicalismo trotskista durante la guerra getta una luce sul ruolo che questi svolsero prima della guerra. Solo dopo aver capito ciò, possiamo apprezzare appieno il contributo di W. Dixon. Continuerà il dibattito sul fatto se i rappresentanti ufficiali del trotskismo hanno intessuto e mantenuto contatti diretti con i servizi segreti dell’Asse, alle spalle dei membri delle loro organizzazioni d’appartenenza. Tuttavia, ciò che non si può negare è che il trotzkismo, come il radicalismo di sinistra, è diventato un movimento, oggettivamente parlando, a servizio delle classi reazionarie e dei loro mercenari fascisti nella lotta contro il socialismo.

Il contributo di Dixon è un monito sui pericoli del radicalismo pseudo-rivoluzionario di sinistra nel movimento operaio di oggi.

Introduzione

Vi ringrazio per l’opportunità di rendere giustizia alla memoria storica sui diversi argomenti legati a Stalin. La mia conferenza s’intitola “La verità su Stalin”. Certamente questo è un titolo forte , ma non abbastanza di fronte alle menzogne predominanti che vengono fatte passare per giudizi storici obiettivi, menzogne che hanno come loro fonte gruppi di esperti anticomunisti operanti prevalentemente nell’Università di Harvard e nella propaganda nazista. Fonti che agiscono sulla base dalla strategia consistente nel “gettare fango a sufficienza e inventare genocidi , perché comunque ci sarà sempre qualcosa di vero.” Tuttavia, una valutazione storica di Stalin non può essere fatta separando la sua azione da quella della rivoluzione russa e dai compiti che il potere sovietico si assunse per la creazione e la costruzione del primo Stato socialista. Non voglio difendere il contributo di Stalin solamente richiamandomi all’imparzialità di coloro che cercano la verità nei fatti, sebbene i fatti che andrò ad esporre siano la testimonianza dei risultati concreti ottenuti da Stalin, ma come un comunista che usa la prospettiva marxista-leninista internaziona...

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Comments: 0 | Views: 990Last Post by: diavoletto nero (8/6/2012, 09:42)
 

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