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| ALLAH SOURIA BASHAR WA BASS
di Mariella Salvadori
Vorrei parlare della Siria facendo alcune considerazioni partendo dalla mia esperienza in questo splendido paese. Sono stata quattro volte in Siria, una prima dei disordini, e le altre tre dopo. Comincio, ovviamente, dalla prima esperienza. Ho avuto modo, in quel caso, di visitare la Siria in lungo e in largo, e di conoscere personalmente sia il grado di civiltà e modernità del paese, sia il consenso di cui gode, in una larga fascia della popolazione siriana, il presidente Bashar al-Assad. Leader che è rimasto pressoché sconosciuto alla maggioranza degli occidentali fino alla cosiddetta "primavera araba", che tanta violenza e devastazione ha seminato nell'intero cosiddetto vicino e medio oriente. Presidente, Bashar al-Assad, sconosciuto all'opinione pubblica, ma non ai leader europei, che negli anni passati hanno ricevuto con tutti gli onori questo leader che oggi viene dipinto come un mostro, un degenerato e un sadico. Tutto questo devo dire che mi ricorda un grande leader del secolo scorso, tale Giuseppe Stalin, celebrato a più riprese da molti leader occidentali, come Churchill, che, a proposito del leader sovietico, disse: "I like this man", e che alla conferenza di Teheran del novembre 1943 lo salutò come "Stalin il grande". O come Averell Harriman, ambasciatore statunitense a Mosca tra il 1943 e il 1946, che disse a proposito del capo di stato sovietico: "lo trovo meglio informato di Roosevelt e più realistico di Churchill, in qualche modo il più efficiente leader di guerra". O, per parlare di casa nostra, lo stesso Alcide De Gasperi si espresse con parole di elogio per "il genio di Giuseppe Stalin". O Sandro Pertini, compianto Presidente della Repubblica, che scrisse per la morte di Stalin parole di sincera ammirazione. Anche molti intellettuali occidentali si profusero in passato in elogi per la "saggezza di Stalin". Fino a quando un famigerato "Rapporto Chruščёv" volle consegnare alla Storia la stessa persona eroica, geniale e saggia, come "un enorme, cupo, capriccioso, degenerato mostro umano". Parole molto simili a quelle usate oggi per descrivere il presidente siriano Bashar al-Assad. Il quale, lo ricordo, è stato ricevuto con tutti gli onori nell'aprile 2002 da Walter Veltroni, nel dicembre dello stesso anno dalla regina Elisabetta, nel agosto 2005 dal presidente turco Erdogan, nell'ottobre 2007 ancora in Turchia dal primo ministro Abdullah Gul e nell'ottobre 2008 dal presidente italiano Giorgio Napolitano. Fu celebrato, il presidente siriano, come un leader illuminato, e la sua consorte descritta come "il fiore del medioriente"...Read the whole post... |
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