Replying to L'esemplare vita di Stalin
Nickname
Post Icons
                                     

                                   

Code Buttons

         
           FFUpload  Huppy Pick colour HTML Editor Help
Enter your Post
(Check Message Length)

Clickable Smilies
:huh:^_^:o:;):P:D
:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
:wub::angry::(:unsure::wacko::blink:
:ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
<3:XD:*_*:];P:XP:
(:=)X):D:>.<>_<
=_=:|:?3_3:p:;_;
^U^*^^*:=/::*::b::f:
Show All


  
 


Last 10 Posts [ In reverse order ]
diavoletto neroPosted: 22/12/2013, 15:07

lvs7



L'esemplare vita di Stalin



I Primi anni



Nel settembre 1888, il piccolo Josif entra nella scuola religiosa di Gorj. Data la sua notevole intelligenza i genitori, nonostante la loro povertà, vogliono farlo studiare e nel giugno 1894 termina brillantemente la scuola di Gorj. Nel settembre 1894 - entra nel seminario di Tiflis. Il padre, sopraffatto dai gravi problemi economici famigliari è costretto a trasferirsi a Tiflis per cercare nuovo lavoro come operaio salariato. Negli anni tra il 1894 e il 1899, il regime tirranico esistente nel seminario risveglia nei giovani migliori lo spirito della ribellione, Josif Dzhugashvili. si distingue per intelligenza e capacità di lavoro, come per insofferenza di ogni forma di oppressione, di ci che si insegna al seminario studia quanto è indispensabile per sostenere gli esami e si sprofonda invece nello studio di questioni più vive e nelle più svariate letture. E' questo il periodo della sua formazione iniziale come marxista e militante rivoluzionario. A 15 anni Stalin entr nelle file del movimento rivoluzionario e non ancora ventenne conobbe le persecuzioni della polizia zarista. Dal 1901 a 1917 la vita di Stalin trascorre in lotta continua contro la reazione, da una parte, e per il rafforzamento delle file del partito, dall'altra. Arrestato, condannato, deportato in Siberia, egli riesce parecchie volte a fuggire non per cercare una vita più tranquilla, ma per correrre a organizzare scioperi, giornali, scuole e centri del partito, per andare a Tammerfors, a Stoccolma, a Londra, a Praga, a Cracovia, a Vienna, in conferenze di partito e congressi nei quali sotto la guida di Lenin, si decideva la linea da seguire nella lotta contro l'autocrazia zarista. E' negli anni precedenti la rivoluzione del 1917 che Stalin scrive - oltre a numerosi articoli e manifesti - " Anarchia e Socialismo " e " Il marxismo e la questione nazionale ". Con quelle sue opere, diede un notevole contributo alla chiarificazione ideologica nelle file del movimento operaio e socialista russo, aiutando a far comprendere quale era la politica dei bolscevichi su due delle importanti questioni del movimento proletario di quel periodo.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin nella Rivoluzione d'Ottobre



Uomini come Lenin e Stalin appaiono nella storia dell'umanità solo nei grandi periodi di svolta, in cui l'umanità si orienta decisamente verso nuovi destini, verso una nuova vita. La grande Rivoluzione Socialista fu appunto l'inizio della nuova marcia dell'umanità e Stalin fu, con Lenin, uno degli artefici maggiori della Rivoluzione d'Ottobre. Egli non emerse nel momento burrascoso degli avvenimenti rivoluzionari, non fu l'uomo improvvisamente apparso come espressione eccezionale delle masse in movimento, ma fu il paziente organizzatore di quegli avvenimenti perchè fu il paziente, tenace e coraggioso organizzatore del Partito bolscevico che di quegli avvenimenti fu la guida e il motore.

Il nome di Stalin è legato alla lunga lotta per la creazione di un partito veramente rivoluzionario della classe operaia; di un partito marxista che sapesse organizzare l'avanguardia degli operai russi e sapesse condurla politicamente rendendola combattiva e cosciente. Stalin, seguì con decisione le direttive di Lenin, fu valente organizzatore delle masse insorte e implacabile avversario dei pavidi e dei traditori, degli opportunisti che tentavano di sabotare la rivoluzione. Dove la situazione era più critica, dove le forze imperialiste minacciavano di spezzare il fronte dei difensori della Rivoluzione il partito invi Stalin. A Zarizin (la città che in seguito porterà il suo nome), a Karkov, a Minsk, a Pietrogrado, a Smolensk, a Perm, è Stalin che guida i combattenti, organizza la riscossa e batte i generali delle guardie bianche sostenuti dagli imperialisti tedeschi, francesi, inglesi e americani. Implacabile col nemico in armi al quale non dà tregua, Stalin è implacabile con le vipere trozkiste che, con la loro ambizione e con la loro avventatezza minacciano le conquiste della Rivoluzione. A Pietrogrado, su tutti i fronti, a Mosca, Stalin è l'allievo di Lenin, è l'esecutore audace e sicuro di tutte le direttive di Lenin e del Partito. E' per questi suoi meriti, per tutti i successi che egli seppe organizzare che, su proposta di Lenin, nel 1922 il C.C. del Partito bolscevico elegge Stalin alla carica di segretario del Partito, carica che egli terrà fino all'ultimo giorno della sua esistenza.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin nel periodo della ricostruzione



Negli anni successivi alla fine della guerra Stalin guida la lotta del partito contro tutte le forme di opportunismo, contro coloro che sono propensi ad adattarsi alla situazione esistente e, per farlo sono pronti a capitolare sul terreno dei principi e su quello dei rapporti internazionali con i paesi capitalistici. Dopo la morte di Lenin (gennaio 1924) Stalin elabora le direttive della politica dei piani quinquennali. Ha inizio la costruzione della società socialista che trasforma l'ex grande impero russo - immenso paese agrario - in stato federativo multinazionale con una potente moderna industria tecnicamente all'avanguardia. Facendo tesoro degli insegnamenti di Lenin sulla possibilità della costruzione del Socialismo in un solo paese, Stalin si pone alla testa della direzione della grande trasformazione che dovrà tradurre in realtà gli insegnamenti del Maestro. Nei difficili anni del primo e del secondo piano quinquennale - quando i residui delle sconfitte classi capitalistiche, alleati dell'imperialismo, ordivano complotti e sabotaggi - il genio luminoso di Stalin seppe indicare ai popoli dell' U.R.S.S. quali erano, al di là delle difficoltà contingenti, le mete radiose della società socialista, la società senza classi, capace di assicurare a tutti i lavoratori benessere crescente. Con lungimiranza, Stalin previde la grande crisi economica del capitalismo negli anni 1929 - 1932 e seppe fare in modo che il popolo sovietico - realizzando il primo piano quinquennale - iniziasse in quel grave momento della situazione del mondo capitalista la creazione di una grande industria pesante e di una moderna e meccanizzata agricoltura sulla base della collettivizzazione delle campagne.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin e la costruzione del Socialismo



A misura in cui - attraverso gigantesche realizzazioni - si dimostrava giusta la politica dei piani quinquennali la politica della costruzione del Socialismo in un solo paese, Stalin sviluppo un'infaticabile attività per consolidare le forze del partito e per renderlo ancora più compatto dal punto di vista ideologico e politico, e pronto e deciso nel reagire ai tentativi criminali dei residui dei Kulak (i contadini ricchi), privati per sempre della possibilità di sfruttare il lavoro altrui, e dei gruppi opportunistici, messisi di fatto al servizio del nemico del socialismo: il capitalismo internazionale. Anche in questo campo Stalin vinse.

Il glorioso partito bolscevico divenne il compatto e granitico reparto di assalto del popolo sovietico nella grande opera di costruzione della nuova società. La staliniana politica di industrializzazione e di collettivizzazione non determin soltanto un profondo cambiamento qualitativo e quantitativo delle basi economiche dello Stato socialista, ma determin anche un profondo graduale mutamento della coscienza dei lavoratori nei rapporti fra di loro e nei rapporti fra essi e la produzione: sorsero prima i lavoratori udarnici e poi gli stakanovisti. Essi furono e sono la dimostrazione vivente della verità marxista, secondo la quale le condizioni di vita degli uomini determinano la loro coscienza. Essi dimostrarono che l'uomo, libero dallo sfruttamento, aumenta il suo attaccamento al lavoro, sente un nuovo slancio creatore, concepisce il lavoro come un compito d'onore e, quindi, nella produzione aumenta costantemente il rendimento della sua attività.

---------------------------------------------------------------------------------



La Costituzione Staliniana



Lo Stato Socialista creando - sotto la guida di Stalin - nuove basi economiche e nuovi rapporti economico sociali, cre anche le premesse per un ulteriore sviluppo della democrazia socialista. Le premesse di tale sviluppo e le conquiste di essa sono state fissate e garantite dalla Costituzione Staliniana del 1936. La Costituzione venne elaborata e approvata nel periodo in cui in tutto il mondo si accentuavano e accumulavano i contrasti in seno al mondo capitalista quando le forze più aggressive dell'imperialismo mondiale - il nazismo tedesco, il fascismo italiano e l'imperialismo giapponese - aggredivano il popolo e la democrazia spagnola e sviluppavano l'aggressione contro il popolo cinese. Nella Costituzione Staliniana non sono solo registrate le conquiste assicurate dal socialismo ai popoli dell' U.R.S.S., ma sono contenute le garanzie di una ferma e duratura politica di pace. A questa politica Stalin rimase sempre fedele; a questa politica educ tutto il popolo sovietico, il quale lott - anche a costo di gravi sacrifici - per rendere prospero e felice il suo paese, dedicandosi contemporaneamente, a garantirsi dalle sorprese consolidando e migliorando continuamente le gloriose forze armate che, in passato, sotto la guida di Stalin, avevano liquidato tutti i tentativi fatti dalle potenze imperialiste per distruggere il paese del socialismo.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin e l'Internazionale Comunista



Stalin non dedic soltanto le sue energie alla edificazione dello Stato Socialista, ma seguì costantemente l'attività e la politica dell'Internazionale Comunista partecipando - per parecchi anni - in modo diretto alla trattazione di problemi concernenti l'attività delle principali sezioni dell'I.C. Egli diede un valido contributo alla elaborazione della politica del P.C. cinese, alla lotta contro l'opportunismo nelle file del Partito Comunista italiano, alla denuncia degli errori del P.C. tedesco e alla correzione di essi, alla lotta contro tutte le manifestazioni opportunistiche di destra o di sinistra nelle file del movimento Comunista internazionale. Fu sotto la guida di Stalin e con la collaborazione diretta di Dimitrov, Togliatti e Thorez che nel 1935 - al VII Congresso - l' Internazionale Comunista elabor ed approv la politica del fronte popolare che - applicata seriamente - permise di unificare le forze antimperialiste cinesi che combattevano contro l'aggressione imperialista giapponese e di realizzare un fronte antifascista di tutte le forze democratiche spagnole ed addestr , in seguito, i partiti comunisti ad una più larga politica di unità nazionale. Già nel marzo del 1926 Stalin aveva posto un problema che dopo il VII Congresso e durante gli anni della guerra fu concretamente risolto dai partiti comunisti. Egli disse allora: " Noi, compagni russi, abbiamo approvato di recente al XIV Congresso del Partito, la nota decisione di dare alle sezioni la possibilità di dirigere la loro attività con maggiore autonomia. Noi intendiamo questa decisione nel senso che, nella misura del possibile, si deve evitare l'ingerenza diretta del Comitato esecutivo dell'Internazionale Comunista negli affari interni delle sezioni". L'Internazionale Comunista diede un largo impulso alla educazione delle masse operaie di avanguardia in tutti i paesi nello spirito internazionalista. Ci ha indubbiamente contributo a creare le condizioni favorevoli per la creazione di quel potente movimento mondiale dei partigiani della pace che ha unito le forze progressive che lottarono contro i pericoli di guerra in difesa della pace.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin e la dottrina del Partito



Lottare per la pace, difendere strenuamente la pace come supremo bene dell'uomo e della patria: è questo il costante insegnamento che scaturisce da tutta l'attività di Stalin negli anni che precedettero il secondo grande conflitto mondiale e negli anni che lo seguirono. Trovandosi a capo del partito che, dirigeva il potere nell'URSS, Stalin non dedica solo i suoi sforzi alla edificazione di nuove basi economiche dello Stato socialista, ma dedica una grande attenzione anche ai problemi ideologici e teorici nella dottrina marxista applicata alle nuove condizioni create dalla vittoria della Rivoluzione Socialista e dalle crescenti realizzazioni del socialismo. In un opera di importanza mondiale - " Storia del partito comunista (bolscevico) dell'URSS - egli condensa la ricca esperienza storica del partito bolscevico approfondendo non solo la critica leninista contro l'opportunismo di destra e di sinistra, ma sviluppando anche gli insegnamenti di Lenin sulla possibilità della costruzione del socialismo in un solo paese, sullo svliluppo della crisi generale del capitalismo e sui pericoli che essa comporta per la pace del mondo, sul contenuto e sulle caratteristiche del materialismo storico e del materialismo dialettico. L'analisi di tutte caratteristiche rimane per tutto il movimento operaio e democratico mondiale la più luminosa dimostrazione della potenza creatrice delle masse lavoratrici, della ineluttabilità della loro vittoria, della invincibilità del loro divenire e della loro lotta, della inevitabilità della scomparsa definitiva del vecchio sistema capitalista, basato sullo sfruttamento delle masse lavoratrici e costituisce la premessa indispensabile per comprendere l'ultima opera di Stalin - " I problemi economici del socialismo nell'URSS " soprattutto per la parte che riguarda l'aggravamento della crisi generale del capitalismo, per quella concernente la inevitabilità delle guerre fra paesi capitalistici e quella che concerne le condizioni indispensabili per il passaggio graduale dal socialismo al comunismo.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin e la Politica di Pace



La politica estera staliniana prima del secondo grande conflitto mondiale ha perseguito lo scopo fondamentale di creare un sistema di difesa collettiva che impedisse al nazismo e al fascismo di scatenare il grande conflitto. Stalin ripetutamente denunci i piani aggressivi nazi-fascisti e quelli dell'imperialismo giapponese, mettendo in guardia tutti i popoli del mondo sui pericoli che li minacciavano. La complicità diretta e indiretta degli imperialisti americani, inglesi e francesi, con i criminali nazi-fascisti fece fallire sistematicamente tutti gli sforzi dell'Unione sovietica e rese possibile lo scatenamento del conflitto in Europa, e, poi, in Asia. La saggia politica staliniana riuscì a ritardare alquanto l'aggressione nazista contro l'URSS e rese più netto lo smascheramento dei veri piani di dominazione totale del nazismo in Europa e dell'imperialismo giapponese in Asia. Contemporaneamente permise al popolo sovietico di accumulare forze e mezzi sufficienti per contenere, in un primo tempo, l'aggressione tedesca e per liquidarla, in seguito, nelle basi stesse dove era stata ordita.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin nella Seconda Guerra Mondiale





Negli anni della seconda guerra mondiale, quando l'URSS dovette condurre la lotta per difendersi, Stalin, oltrechè essere il segretario generale del partito Comunista, fu: Presidente del Consiglio dei ministri dell'URSS, Presidente del Comitato statale di difesa, Ministro della difesa e comandante supremo delle forze armate sovietiche. Fu il cervello e il cuore della gigantesca lotta dalla quale dipendevano - insieme alle sorti del primo stato socialista del mondo e all'avvenire dei popoli dell'URSS - le sorti della democrazia mondiale, le sorti future dell'umanità e, prima di tutto, le sorti di tutti i lavoratori del mondo. Sotto la guida di stalin il popolo sovietico, con epico eroismo, difese la sua patria, difese il socialismo, difese il suo avvenire e contemporaneamente, cre, per altri popoli la possibilità di liquidare in casa propria il dominio del grande capitale, il sistema dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. La supremazia della strategia militare staliniana durante gli anni della guerra fu riconosciuta da tutti, persino dai più accaniti nemici del socialismo. Anche durante la guerra - quando le necessità belliche costringono a concentrare l'attenzione prima di tutto, sugli obiettivi e gli scopi militari immediati e lontani - Stalin non manc mai di fare una netta distinzione fra governanti nazifascisti e popoli. Prima di debellare la Germania nazista e quando le orde di Hitler dominavano ancora sulla parte occidentale del territorio sovietico, Stalin fece una distinzione fra la banda di criminali hitleriani e il popolo tedesco. Fu quello un chiaro e preciso indirizzo per la politica estera sovietica nei confronti della Germania del dopoguerra. A quella direttiva l' U.R.S.S. si dimostr fedele distruggendo gli elementi nazisti o ponendoli nella impossibilità di nuocere e liberando il popolo tedesco dallo sfruttamento dei grandi industriali tedeschi e degli agrari prussiani. Gli anglo - americani, invece seguirono la politica opposta, quella stessa politica con la quale aiutarono Hitler: favorirono generali e industriali nazisti che sfruttavano il popolo tedesco e miravano a farne una massa di scherani al servizio dell'imperialismo americano. Grazie all'indirizzo dato da Stalin alla politica estera sovietica, L'U.R.S.S. fu il primo paese che riconobbe il governo italiano formatosi dopo la caduta del fascismo e fu il primo paese che sostenne la necessità di riconoscere l'Italia come cobelligerante per evitarle in seguito la sorte che sarebbe stata riservata alla Germania.

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin nel Secondo Dopoguerra



Il lungimirante inteletto di Stalin si era rivelato durante la guerra, anche per questioni che in altri paesi non sono state risolte ancor oggi a oltre mezzosecolo dalla fine del conflitto. Di mano in mano che i tedeschi venivano respinti dal territorio dell'U.R.S.S., il potere sovietico provvedeva a ricostruire le zone devastate: le officine, le miniere, i colcos, le scuole, le case, gli ospedali! Ecco perchè il piano di ricostruzione post-bellico è stato compiuto con anticipo assicurando così al popolo sovietico un ritmo di sviluppo economico più rapido dell'anteguerra. E il grande amore di Stalin per il suo popolo, si manifestava ancora nel grande patriottismo socialista al quale furono educate le generazioni sovietiche. Eroismo e abnegazione in guerra e pace, fedeltà alla Patria Socialista, solidarietà nazionale fattiva fra tutti i cittadini; queste doti fecero la forza del popolo sovietico. Ecco dunque cosa insegn Stalin - con il suo luminoso esempio personale - a tutti i popoli della Unione Sovietica!

---------------------------------------------------------------------------------



Stalin Difensore della Pace



Nel dopoguerra Stalin ripetutamente dichiar e dimostr la volontà di pace dell'Unione Sovietica e mantenne nella politica estera dell'Unione l'indirizzo pacifico che la contradistinse fin dall'ottobre 1917. Il governo sovietico, con Stalin non ha mai compiuto nessun atto - oltre i confini dell'URSS - che non fosse stato concordato e accettato alle conferenze di Yalta e di Potsdam. Nessun atto aggressivo l'U.R.S.S., con Stalin alla guida del paese, ha compiuto in nessuna parte del mondo, nessuna base militare propria ha creato l'Unione Sovietica in altri paesi, non conteplati dai trattati di pace o dagli accordi internazionali conclusi fra gli alleati in tempo di guerra. Al contrario: disinteressatamente e senza nessun " diktat " l'U.R.S.S. aiutava costantemente i paesi amici a sviluppare la loro economia; a riorganizzare la loro esistenza, a far fronte alla dura eredità della guerra. La immensa Cina risorta a nuova vita per l'eroismo del suo popolo, guidato da Mao Tse Tung, ebbe dall'Unione Sovietica un fraterno aiuto in ogni campo: economico, sociale, culturale e scientifico. Fra la prima e seconda guerra mondiale nel dopoguerra gli insegnamenti di Stalin nel " Marxismo e la questione nazionale " furono tradotti in pratica nella condotta della politica estera sovietica verso altri popoli ed altri paesi più arretrati e bisognosi di aiuto, ma giustamente gelosi della loro sovranità e indipendenza nazionale. Grazie a questa politica antichi territori che lo zarismo considerava semplicemente come province dell'impero, sono rientrati nella grande famiglia unita attorno al popolo russo come Repubbliche federate, con una economia propria e una vita sociale e culturale corrispondente alle loro tradizioni storiche. Tali erano le tre repubbliche Baltiche la Repubblica Carelo- finnica e la Repubblica Moldava. Mentre nel campo imperialista aumentarono al contrario, di anno in anno, gli stanziamenti militari, superando quelli dedicati all'istruzione pubblica, all'assistenza sanitaria e alle assicurazioni sociali, nella Unione Sovietica, con Stalin, le spese militari furono di molto inferiori alle spese per l'istruzione e la assistenza sociale e costituirono una frazione del bilancio minore di prima della guerra. La politica Staliniana, diretta ad assicurare il continuo sviluppo dell'economia nazionale per garantire un aumento continuo del benessere popolare, si materializz nei risultati del IV piano quinquennale, nelle direttive del V piano quinquennale, nella vittoria conseguita dall' U.R.S.S. sul nazismo, nelle direttive per il passaggio dal socialismo al Comunismo, questi sono, in sintesi, i risultati dell'immortale opera e dell'immensa attività svolta in tutta la sua vita dal Compagno Stalin, che per 32 anni consecutivi diresse il glorioso Partito Bolscevico e per 12 anni il governo sovietico. Costruttore dello Stato e delle forze armate, organizzatore audace e pronto, costruttore della prima economia socialista del mondo, condottiero militare, geniale e vittorioso, teorico ricco e profondo di pensiero, animatore instancabile e lavoratore indefesso, patriota, amico e maestro dei lavoratori di tutto il mondo, Stalin caddè al suo posto di lavoro, lasciando in eredità alle generazioni future l'ultima sua geniale opera che - arricchendo il marxismo-leninismo - illumina ancor oggi, nonostante il complotto internazionale ordito dall'imperialismo americano e con la complicità del Vaticano, e dei i revisionisti kruscioviani che ha gettato alle ortiche la sua opera, ai lavoratori di tutto il mondo, ma specialmente ai popoli della Russia qual'è la strada da percorrere per riscattare le conquiste del Socialismo!

Stalin si spense dopo aver acceso per l'umanità intera un faro che niente e nessuno riuscirà mai a spegnere! Questo è stato l'Uomo. Questo è stato il Capo! Nelle sue opere di edificazione industriale che egli ha lasciato, e ancor oggi vive, nelle sue opere scritte, troviamo l'insegnamento per costruire nel mondo una nuova vita per gli uomini e l'indicazione a lottare con fiducia e coraggio per il trionfo di quella nuova vita.

---------------------------------------------------------------------------------



Tenere Alta la Bandiera delle Libertà Democratiche e dell'Indipendenza Nazionale



Prima di morire, Stalin ha voluto parlare ai lavoratori di tutto il mondo: lo ha fatto al 19 congresso del Partito Comunista dell' U.R.S.S. dove additt ad esempio anche la politica del compagno Togliatti, definendola come giusta politica per la difesa degli interessi e dell'indipendenza nazionale. Invit tutti i Comunisti Italiani a lottare per l'avvenire della nostra Patria, impugnando quella bandiera che le nostre classi dirigenti avevano già allora tradito. E' un insegnamento, che è stato e ormai da lungo tempo tradito, il P.C.I. è stato liquidato da Occhetto e D'Alema, l'URSS cancellata dai rinnegati Gorbaciov e Eltsin, ma è un insegnamento che i veri Comunisti non hanno dimenticato, in Italia come in Russia, ed è l'incitamento che guiderà le nostre lotte nel presente! La vita di Stalin è stata la vita del Partito Comunista dell' U.R.S.S., è stata la vita del primo stato socialista del mondo. Perci si pu comprendere l'amore che lo circond, travalicando i suoi stessi consigli, quando il popolo festoso innalzava, a lui in vita, monumenti e immense raffigurazioni, che più tardi servirono a Krusciov per montare la sua campagna denigratoria, calluniattrice e mistificatoria della realtà! Si pu comprendere il dolore che suscit la sua scomparsa: entrambi due sentimenti universali che ancor oggi si fondono nel cuore degli uomini semplici di tutto il mondo, nei quali Stalin continuerà a vivere per l'eternità. Il 5 marzo 1953 si arrest quel grande cuore che oggi onoriamo a 120 anni dalla sua nascita.. Si spense un grande genio! Ma l'opera creata da Stalin rimane, invitta ed invincibile nonostante il tradimento dei rinnegati revisionisti, ancor oggi continua ad infondere coraggio e speranza agli oppressi, per incitarci ad non arrenderci alle momentanee sconfitte, per unirci con tutti i compagni e fratelli contro la rinnovata aggressione dell'imperialismo americano, affinchè l' emancipazione di tutta l'umanità, diventi quel bisogno reale che sconfigga per sempre la paura, l'odio, gli orrori delle guerre. A tutti gli uomini del potere capitalista mondiale e delle nostre classi dirigenti nostrane e ai loro lacchè che continuano a scagliarsi, ancor oggi con affanno e paura, contro Stalin e la sua opera, rispondiamo: I lavoratori, gli onesti democratici, sanno semplicemente che il Partito Comunista di Lenin e di Stalin, i popoli educati nello stato sovietico, guidati da Stalin, riprenderanno la bandiera della riscossa, seguiranno la via interrotta dai moderni revisionisti, la via indicata da Stalin, e riconquisteranno il Socialismo, riscaterranno l'Unione Sovietica, per continuare l'opera lasciata incompiuta da Stalin: per difendere la pace ed edificare la società Comunista. Una società senza classi antagoniste, dove gli intrighi e i contrasti di classe non abbiano ragione di esistere, affinchè non possano più rendere incerto il futuro. Oggi, dopo la temporanea sconfitta subita dal proletariato internazionale, a 120 anni dalla nascita di Stalin, onoriamo la memoria del grande maestro del proletariato, scomparso il 5 marzo del 1953, nella certezza che difendendo la memoria e l'opera di Stalin, difendiamo il Marxismo, difendiamo il Leninismo. Lenin e Stalin, con la loro eredità morale, pratica e teorica, contimueranno a guidare l'avanguardia dei lavoratori emancipati, il loro pensiero aiuterà i compagni russi a ricostruire il Partito Comunista in Russia come aiuterà i Comunisti in tutto il mondo, ed allora lo renderanno più forte ed invincibile, numeroso e compatto, come lo fece Stalin, guiderà il cammino dei popoli con la saggezza, l'autorità, la forza, la lungimiranza di Lenin e di Stalin!

120 anni fa nacque Stalin, mezzo secolo è trascorso dalla sua morte, alle soglie di questo passaggio temporale, il 2000 tanto vagheggiato dal vaticano e dalle borghesie internazionali, l'opera di Stalin è e resta il più moderno, e, reale concreto, insegnamento di emancipazione dei popoli.

I Comunisti Marxisti Leninisti sono impegnati a tramandare tutto questo immenso bagaglio di conoscenze teoriche e pratiche alle future generazioni, a dispetto di tutti i rinnegati, di tutti i traditori, revisionisti o riformisti che siano, che vorrebbero cancellare il Compagno Stalin dalla storia dell'Umanità!

Gloria a Stalin continuatore dell'opera di Lenin e costruttore della società socialista!

FONTE

Stalin e' vivo nel cuore dei proletari


E' stato il grande maestro del proletariato internazionale che ha ereditato, difeso e sviluppato il marxismo-leninismo arricchendolo in moltissimi campi dal punto di vista teorico e dell'esperienza storica, è stato il primo a riconoscere il ruolo di Lenin e a riconoscere nel leninismo il marxismo dell'epoca dell'imperialismo e delle rivoluzioni proletarie.
E' riuscito nell'impresa senza precedenti di edificare il primo Stato socialista al mondo pur in presenza di una situazione nazionale e internazionale difficilissima.
Ha diretto vittoriosamente l'Internazionale Comunista e la rivoluzione mondiale e ha dato vita al campo socialista.
E' stato il condottiero del fronte unito internazionale che ha portato all'annientamento del mostro nazifascista durante la seconda guerra mondiale.
E' stato il massimo dirigente organizzativo della Grande Rivoluzione Socialista d'Ottobre.
Ha capeggiato vittoriosamente la lotta contro il revisionismo di destra e di "sinistra" nel partito bolscevico e sulla scena internazionale.
Ha per primo risolto dal punto di vista dei principi la "questione nazionale" nel socialismo, traducendola poi in modo conseguente nella vita dell'Urss.
Ha fondato il partito bolscevico e le prime organizzazioni sindacali in Transcaucasia.
E' stato, prima, il più stretto compagno d'armi di Lenin nella costruzione del partito bolscevico e ne è stato, poi per un trentennio, il dirigente, il capo, il maestro.
E' stato un rivoluzionario di professione inflessibile che ha agito nella Russia zarista per l'intera durata della rivoluzione russa senza lasciarsi piegare né dal carcere né dalla repressione né dalle deportazioni.

FONTE